sabato 3 luglio 2010

Il mostro più pericoloso di World of Warcraft: il vostro provider!

Ammettiamolo: i giochi on-line funzionano solo se la connessione ad internet funziona.

In Italia, chi più e chi meno, fanno un po' tutte schifo, ma la più schifosa è quella del Porco Giallo: una mascotte emblematica della qualità del servizio, cioè una porcata allucinante.
Tele2... perché pagare di più? Per avere di più.
L'azienda in questione ha cambiato il nome del marchio e l'ha fatto diventare TeleTu: volgarissimo gioco di parole nazional-popolare basato sulla pronuncia inglese del numero 2 e sulla pantomima di voler costruire l'azienda intorno al cliente (idea del cavolo copiata spudoratamente dallo spot di Mediolanum col rotondo faccione di Elio Doris... grazie al cavolo che lui sorride... fossimo al suo posto sorrideremmo tutti...).

Penso che tutti avrete sentito ormai parlare delle fantomatiche politiche di gestione delle connessioni di rete, una sorta di policy di alcuni provider italiani che vogliono farci credere che lo fanno per noi di limitare la nostra navigazione sul web ad alcuni protocolli anziché altri.

Cerchiamo di capire: avete stipulato un contratta che vi dice che potreste arrivare a scaricare fino a 4, 7 od addirittura 20 Mb/s (download) e, nelle pieghe dei contratti dei più fortunati di voi vengono citati fino a 640 Kb/s di upload massimo.
Sorvolando sul fatto che, in Italia, per raggiungere questi traguardi dovete esserci solo voi collegati con la centralina tramite un unico cavo in fibra ottica senza derivazione alcuna, in discesa e con la Dea della Sfiga distratta e quella della fortuna momentaneamente sbendata, quello che non vi viene detto sul contratto o che vi viene solo fatto vagamente intendere è che in realtà il provider si sta vendendo lo stesso posto in aereo a più persone.

Da che lo deducete? Dalla politica di limitazione dei protocolli.
Il provider vi sta facendo credere che i massimo 7 mega sono vostri e vostri soltanto: stareste dentro ad una sorta di scatola dove voi avete dedicata una certa quantità di Mb/s in download e di Kb/s in upload, mentre in realtà il provider è costretto ad evitare il più possibile che voi raggiungiate i picchi massimi altrimenti qualche altro cliente resta a corto di banda... e qui il discorso della scatola chiusa si fa bislacco, anzi che no.

Quello che viene propinato al grande pubblico è che alcune applicazioni se usate sulla stessa rete impedirebbero a chi non le usa di navigare normalmente: peer-to-peer, streaming e videogames online rischierebbero di rendere impossibile al vostro vicino di pianerottolo che possiede anche lui un contratto col vostro stesso provider di navigare sul sito delle news oppure di scaricare la posta elettronica.
Se davvero foste dentro ad una scatola chiusa questo non potrebbe succedere: una volta raggiunti i 7 Mb/s non potreste mai e poi mai succhiare ulteriore banda e quindi al vostro vicino di pianerottolo non cambierebbe assolutamente niente.

La verità è quindi che voi ed il vostro vicino di pianerottolo state condividendo la stessa scatola da 7 Mb/s: se voi occupate tutta la banda, al vostro dirimpettaio non ne resta per poter navigare in rete. Ecco la necessità di un filtro per limitare quei protocolli di rete che occupano più banda, ma soprattutto quei protocolli che la occupano in maniera costante.

Perché proprio i protocolli peer-to-peer, streaming, ma anche il VoIP?
Questi protocolli hanno un difetto enorme per i provider: occupano la banda in maniera costante. Se voi lanciate un software di peer-to-peer non fate altro che attivare un sistema che farà scaricare un certo quantitativo limitato di file ad intervalli costanti di tempo, con un principio simile appunto allo streaming. Che problema crea al provider? Semplice: per ore una porta telematica rimarrà aperta tenendo occupata una parte della banda che non potrà essere reindirizzata. In somma, immaginate un sistema operativo multitasking: che fa? Prima elabora una porzione di dati di un software, poi di un altro e da la sensazione che funzionino contemporaneamente.
Qui funziona quasi allo stesso modo: la banda da voi non usata viene reindirizzata verso il primo IP attivo del provider. Se voi vi occupate tutto il giorno costantemente, diciamo, 2 Mb/s, sono 2 Mb/s in meno che il provider può gestire e reindirizzare.

Come liberarsi di voi?
Vi filtra il protocollo di peer-to-peer e vi costringe ad usare Internet come ritiene lui più opportuno: l'infame a questo punto se ne esce fuori sparando la frescaccia più grossa del pianeta e cioè che c'è un modo "normale" di usare l'ADSL... guardarci le e-mail ed i siti web e non fare giochi online o scambio file.
Come dite? Sì, l'ho pensato anch'io: per leggere le e-mail mi faccio un abbonamento al cellulare e con circa 5 euro al mese mi vedo tutte le e-mail ed i siti web che voglio. Gioco pure a Farmville, twitto e cazzeggio su Facebook: ci scappa pure YouTube e YouPorn per dare un po' di verve alla serata...
Che me ne faccio di una ADSL, magari a 20 Mb/s? Nulla.

L'ADSL mi serve per altro, per avere più di quanto mi può offrire un abbonamento HDSPA, giochi online compresi.

Quindi, in buona sostanza, i filtri permettono al provider di risparmiare un sacco di soldi, soprattutto quando si tratta di aziende che acquistano traffico da terzi: con lo stesso investimento ci fanno più clienti. Gli orari sono quelli così detti di punta, ma molto dipende da dove vi trovate ed in che periodo. Chi sta nelle grandi città d'Estate avrà molti meno problemi di chi, come il sottoscritto, vive in una località balneare. I turisti, magari proprietari in provincia di una seconda casa, al mare navigano anche sul Web e quindi chi si vuole fare una bella partitona al suo MMORPG preferito si ritrova con dei LAG spaventosi, perché il provider fa il furbo.

Disdire?
Navigate su Internet e scoprirete che se a livello tecnico sono dei cani, a livello amministrativo sono proprio delle faine: disdette ai vari provider hanno in alcuni casi impiegato anche 90 giorni prima di essere state realmente eseguite. Giorni in cui il provider raschia il barile e vi chiede altri soldi.
In buona sostanza conviene premunirsi di pazienza e valutare tempi e modi per levarsi di torno un impiccio sperando di non ritrovarvi con magagne infinite: quando finalmente siete sicuri di esserveli tolti di torno, passate ad un altro, augurandovi di aver azzeccato quello buono, almeno per qualche anno...
Mai disdire e contemporaneamente ordinare un servizio ad un altro operatore: quando le due squadre di tecnici si incontrano davanti alla centralina, si fanno due chiacchiere e si fumano una sigaretta, poi ognuna segnala sul ruolino che la linea era già occupata e che l'intervento andava rimandato...

Call Center Mon Amour...
Non se ne abbiano a male gli operatori di tutta Italia, ma avete davvero rotto le scatole di brutto! Siete dei rompiballe.
Di seguito alcuni metodi infallibili per levarsi dalle scatole un operatore di call-center.

Metodo 1: "Il masochista".
Operatrice TeleTu: "Le offriamo la possibilità di passare a TeleTu senza pagare più il canone alla Telecom..." (oltre 300 feedback negativi di disperati che si sono ritrovati a non avere ne Telecom ne TeleTu ed a pagare entrambi...)
Io: "No guardi signorina, non mi interessa"
Op.: "Scusi, ma come mai?"
Io: "Mi piace pagare il canone a Telecom... ne vado fiero"
Op.: "Ah... capisco... mi scusi il disturbo" (Curioso imbarazzo nella voce...)

Metodo 2: "Io ce l'ho più grosso!"
Operatore Libero: "E' lei il titolare della linea? Le offriamo un servizio eccezionale..."
Io: "Non mi interessa"
Op.: "Ma non ha sentito l'offerta economica e perfetta per la casa che proponiamo..."
Io: "Ho NGI e mi ammazzo di videogiochi tutte le notti" (Bugia stratosferica...)
Op.: "Scusi il disturbo..." (Somma rassegnazione)

Metodo 3: "Indovina chi c'è all'altro capo del telefono..."
Operatore Tiscali: "Salve, sono sicuro che vuole passare con Tiscali!"
Io: "Si sbaglia di grosso e se prova a fare il furbo si ritroverà in un mare di guai! Questa è la sede di un'Associazione per la tutela dei consumatori quindi ci provi anche solo col pensiero ad attivare quel contratto e vedrà il mare di guai in cui incorrerà! Conosciamo benissimo i vostri metodi vergognosi per ingannare la povera gente..." (Con aria feroce... nel mio caso poi non è una balla, ma una mezza verità)
Op.: "..." (Attimo di silenzio prima di riagganciare ed arruolarsi nella Legione Straniera)

Metodo 4: "Io so chi sei"
Operatore TeleTu (Dirigente di Call Center alla riscossa): "Salve l'abbiamo contattata ieri per la nostra proposta di staccarsi da Telecom. Forse Lei non ha ben capito la nostra eccezionale promozione..."
Io: "Non sprechi il suo tempo: è dal 2006 che non avete feedback positivi. La vostra azienda fa schifo: vi tengo solo perché siete dei cani con le disdette e di rogne me ne causate abbastanza già così"
Dir.: "Ci scusi tantissimo per averla importunata..." (gelido per la figuraccia fatta davanti all'operatrice del Metodo 1)

Provateli: funzionano. Anche nella vita bisogna tankare.

2 commenti:

Paolo ha detto...

Ciao, io uso il metodo del:
:salve, stiamo proponendo la fantastica linea ecc ecc
: Urca che interessante, ma sa, io non ho il telefono..
:AH! mi scusi allora.. click!

Ottimo metodo specialmente al cellulare.

Ruhspho ha detto...

:)

A questo punto bisogna segnalare una fondamentale ricerca sul web: http://www.google.it/search?rlz=1C1GPEA_enIT316IT317&sourceid=chrome&ie=UTF-8&q=barzellette+call+center

Tanto qui ci siamo arrivati... alla barzelletta... ;)