domenica 7 novembre 2010

Latenza post-patch 4.0.1: non c'è niente da fare, solo sperare o cambiare operatore.

Dopo quasi un mese e svariati tentativi, ci rinuncio definitivamente. Dopo la patch 4.0.1 non posso più giocare a World of Warcraft: la latency si smorza solo dopo la mezzanotte, ma viene sostituita dai frequenti LAG, soprattutto durante i Dungeons.


Pare che la colpa sia doppia: da una parte la Blizzard dopo decine di segnalazioni sui post ufficiali ha preferito non dare neanche una risposta. Dall'altra è certo che la nuova politica DNS di TeleTu incrementa ampiamente il problema.

Blizzard sa per certo (perché possiede sul suo forum europeo decine di log in merito) che molti utenti Virgin e Vodafone in tutta Europa hanno questo problema dopo l'installazione della patch, ma apparentemente non sta facendo assolutamente nulla per risolvere il problema e si trincera dietro un colposo silenzio.

TeleTu ha avvisato del cambio dei DNS e propone l'uso della ricerca automatica degli stessi da affidare al sistema operativo ed al router (qualora presente) creando dunque un problema a tutti coloro che hanno un sistema di IP dedicati interni alla LAN, sebbene in realtà il vero problema con i MMORPG è nascosto sempre nella solita politica di Tele2/TeleTu di comprare meno banda di quanta ne venda (poi prendetela come volete questa cosa, loro affermano che le limitazioni nel servizio servono a garantire a tutti di navigare... ma è ovvio che non hanno mai sfogliato un manuale di reti informatiche...).

Morale? Risparmierò 12,99 euro al mese, perché di sicuro smetterò tra breve di giocare.

Perché non cambiare operatore?

TeleTu è un'azienda italiana e ragiona alla maniera italiana: cambiare operatore significa entrare in una spirale pressocché infinita di problemi, impicci e rogne. Internet è intasata di disperati che lamentano di ricevere dopo mesi dalla rescissione del contratto ancora bollette da TeleTu; altri lamentano che passaggi ad altri operatori hanno causato problemi tecnici (telefoni isolati per mesi, linee ADSL non liberate dal precedente operatore, ecc. ecc.); è pieno di lamentele verso il call center della TeleTu e dei suoi operatori commerciali telefonici: c'è chi è stato contattato anche due volte al giorno con profferte di un anno gratis di connessione pur di non abbandonare l'azienda...

In buona sostanza non mi libero di TeleTu perché ho paura di finire nei guai a causa della loro totale inettitudine amministrativa e quindi preferisco aspettare che quest'azienda fallisca, oppure di cambiare casa e farmi un nuovo numero di telefono, magari in una zona coperta da FastWeb ULL Bussiness o NGI.

Vivendo in provincia di Roma, posso tranquillamente ammettere che l'unica connessione che mi sia dato sapere funzionante in maniera decente è Alice Bussiness (avete capito bene, l'ex servizio ADSL Tin 190). Mi mancano le vecchie T3 che magari facevano al massimo 3 Mega, ma li raggiungevano davvero. Qui in zona offrono anche la famigerate 20 Mega, ma, fidatevi... non va oltre i 6,5 Mb.

Una volta un'operatrice del call center Tele2 mi disse che l'ADSL serviva per vedere la posta elettronica ed i siti internet... sul mio smarthphone ho una scheda della 3 che per 5 euro al mese mi fa scaricare file fino a 3 Gb: per leggere le e-mail è ampiamente sufficiente, anche possedendo più caselle di posta elettronica... dunque "perché pagare di più?"

Quando qualcuno saprà rispondere a questa domanda il Porco Giallo chiuderà i battenti ed io potrò cambiare operatore...

L'Italia è questo: un posto dove tutti, ma proprio tutti, ragionano come Archimonde... prendere tutto fregando tutti gli altri... e più passa il tempo e più penso che noi italiani dovremmo abbandonare gli Archimonde a fregarsi tra loro e trasferirci in qualche isolotto assolato davanti alle coste di Stranglethorn Vale o Tanaris a pescare felici fregandocene di loro.

Nella vita reale c'è la Polinesia o Bora-Bora (ma solo perché le isole Tuvalu si stanno inabissando): mollare tutto e tutti ed andarsene lontano e quando qualcuno ti dice perché non torni in Italia rispondere semplicemente perché a fare il pescatore ai tropici vivi, in Italia a fare la vita dell'italiano muori dentro...

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